Medici in fuga per stipendi e condizioni di lavoro
A rivelarlo sono i dati della commissione UE, secondo i quali proprio i medici del nostro paese sono quelli più soggetti all'emigrazione. Il 52% di tutti quelli che cambiano paese giungono infatti dalla nostra penisola, allettati dalla prospettiva di stipendi maggiori, ma anche da un trattamento che dia maggiore gratificazione al talento e alle capacità personali. Per capire la dimensione di quanto sia grande questo fenomeno, basta considerare che al secondo posto tra i "camici emigranti" ci sono i medici tedeschi, che sono appena al 19%.Proposte choc dall'Arabia
I più allettati da una prospettiva fuori dal paese sono i medici del Veneto, dove ben 80 professionisti sui 1500 emigrano ogni anno. Non è un caso che la Sanità di questa regione si quella che riconosce gli stipendi tra i più bassi d'Italia (quartultima regione nella classifica delle retribuzioni medie, ultima regione del Nord Italia). Ecco perché di fronte a proposte molto vantaggiose spesso di si riesce a dire di no. Un esempio? Dagli Emirati Arabi stanno arrivando richieste a specialisti italiani, con stipendi dai 14 ai 20 mila euro al mese e diversi benefit: interprete, casa, scuola per i figli, assistenza e autista.Non è solo questione di stipendi però. I medici italiani che vanno all'estero parlano di un accesso alla professione più meritocratico, di migliori prospettive di carriera ma soprattutto di condizioni di lavoro decisamente migliori. Qui da noi è un disastro a confronto: turni massacranti, condizioni economiche clamorosamente differenti tra lavorare in intramoenia nel pubblico (tassato al 45%) e come privato (grazie alla flat tax verserà il 15%).
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