martedì 16 novembre 2021

Borse europee fiacche, Milano scende dopo i record della vigilia

Le Borse Europee chiudono contrastate e comunque senza grandi strappi, confermando una certa cautela in attesa di segnali più chiari dai tassi d'inflazione e quindi dalle banche centrali. Milano è tra quelle che archiviano la seduta in ribasso. 

Cosa hanno guardato le Borse Europee

La giornata è stata caratterizzata da alcuni dati macro positivi in arrivo dall'Europa, per via delle indicazioni migliori delle attese sul PIL. Anche dagli Stati Uniti arrivano dati macro buoni, visto che le vendite al dettaglio e la produzione industriale sono andate meglio delle attese.

E poi c'è un altro aspetto che ha dato conforto agli investitori nelel Borse Europee, ossia il colloquio tra i presidenti Biden e Xi Jinping, che potrebbero portare a relazioni più distese tra Stati Uniti e Cina.

Milano in discesa

Come detto, tre le borse del Vecchio Continente c'è stato un andamento andivago. Se Francoforte e Parigi vanno in progresso, Londra e Madrid scendono. Molti di quelli che amano fare scalping Dax 1 minuto, oggi non hanno avuto un grosso lavoro.

Anche Milano si muove in lieve ribasso. L'indice Ftse Mib infatti perde 0,12% dopo che ieri aveva raggiunto nuovi massimi, e finisce a 27.833 punti. Sulla stessa linea baldna anche il FTSE Italia All-Share, che chiude sotto i livelli della vigilia a 30.450 punti.
Ha chiuso in rialzo invece la borsa di Wall Street.

I singoli titoli

A Piazza Affari il controvalore degli scambi in Borsa è attorno ai livelli della vigilia, con 2,04 miliardi di euro.
A livello di singoli titoli, il migliore del giorno tra le migliori Blue Chip è stato Interpump, +3,26%, che ha recupera dopo un periodo di recente debolezza. Inoltre l'indicatore ATR analisi tecnica sembra essere più positivo.
Si sono mosse in deciso rialzo anche DiaSorin (+1,46%) e CNH Industrial (+1,38%), così come Telecom Italia (+1,29%).

Male invece i titoli del settore finanziario, come le assicurazioni Generali (-2,47%) e le banche come Bper -1,3%, Unicredit (-1,2%) e Mediobanca (-1,1%).
Debole anche Amplifon, che ha ceduto l'1,7% finale, seguito da Terna (-1,6%).

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