E' stata una giornata intensa e nervosa sui mercati azionari del Vecchio Continente. Prima le vicende relative alla variante Omicron, poi i dati amcro sull'inflazione, infine l'entrata prepotente di Powell sulla scena.
Gli investitori sono così stati sballottati dentro un frullatore, dal quale sono usciti con un gran mal di testa.
Cosa è successo sui mercati azionari
A Milano l'indice Ftse Mib ha chiuso la giornata in calo dello 0,87% a quota 25.814 punti. Giornata “no” anche per il FTSE Italia All-Share, che archivia la seduta a 28.311 punti, in calo dello 0,81%.Anche gli altri indici europei chiudono in rosso: DAX -1,18%, Londra -0,71 e Parigi -0,81%.
Anche Wall Street intanto cala, come si vede su qualsiasi App trading bonus senza deposito.
Variante Omicron e inflazione UE
Le notizie che hanno inciso oggi sui mercati azionari sono state diverse. La variante Omicron divide la comunità scientifica in quelli ottimisti e quelli molto cauti, come l'ad di Moderna, Stephane Bancel, secondo la quale i vaccini attuali potrebbero essere meno efficaci contro Omicron.
Nel digerire queste informazioni altalenanti, l'azionario ha dovuto anche fare i conti con le stime sull'inflazione UE, molto al di sopra delle previsoni e del target BCE.
L'entrata in scena di Powell
Infine, nel pomeriggio, a dare l'ultima forte scossa sono state le parole del capo della FED Powell. Il numero uno della banca centrale Usa ha infatti chiarito che ormai non si può più parlare di "inflazione transitoria", e che verrà valutata con attenzione la possibilità di accelerare il tapering.
Annotazione operativa: anche quando si fanno invesrimenti sui mercati azionari, è necessario sapere le Bande di Bollinger come si usano.
I singoli titoli azionari
Per quanto riguarda i singoli titoli dei mercati azionari italiani, spiccanno i titloli connessi alla pandemia.
Il migliore del giorno è Diasorin (+1,97%), che beneficia delle propsettive di aumento di test anti-Covid. Ma in generale è tutto il settore farmaceutico che ha corso (Recordati +0,87%).
Buone performance anche per Terna (+1,23%) e Unicredit (+1,14%), mentre sono risultati pesanti i titoli energetici (-2,91% Tenaris, -1,8% Saipem e -1,34% ENi) a causa del nuovo bursco calo del petrolio.
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