lunedì 31 marzo 2025

Finanza, ecco gli appuntamenti più importanti della settimana

Nei prossimi giorni saranno due gli eventi che catalizzeranno l'attenzione del mondo della finanza. Il primo è l'entrata in vigore delle tariffe commerciali USA contro l'Europa, il secondo riguarda il dato sul mercato del lavoro americano (in uscita venerdì).

Stati Uniti al centro dell'interesse della finanza

Il focus dei mercati sarà soprattutto negli Stati Uniti, dove sta crescendo il timore per l'impatto che la battaglia tariffaria potrebbe avere sulla crescita economica. Trump continua ad andare avanti per la sua strada, che prevede un atteggiamento aggressivo in politica commerciale. Tali misure preoccupano anche il mondo della finanza, che vede il rischio recessione più concreto.

Dati macro

Sotto il profilo macroeconomico, la settimana offre l'appuntamento più importante proprio prima del weekend. Venerdì infatti verranno pubblicati i Non Farm Payrolls, che forniranno un aggiornamento sullo stato di salute del mercato del lavoro a stelle e strisce. Si prevede che l'economia americana abbia aggiunto 128.000 posti, in calo rispetto a febbraio, con una crescita dei salari stabile. 
Tutto ciò inciderà sull'andamento del dollaro. L'indice del biglietto verde si trova sotto quota 104, ma attraversa una fase difficile per le crescenti paure dell'impatto economico delle nuove tariffe commerciali. Peraltro si sta per concretizzare l'incrocio medie mobili 50 e 200.

Il quadro in Europa

Gli occhi della finanza saranno puntati anche sull'Europa, dove è prevista la pubblicazione dei verbali dell'ultima riunione della BCE. La Eurotower ha ridotto i tassi di interesse di 25 punti base, ma è difficile prevedere cosa farà in futuro. Questa settimana verrà rilasciato il dato sull'inflazione, che dovrebbe essere scesa al 2,2%, il dato più basso degli ultimi quattro mesi.

NB. Se vi interessa il mondo della finanza valutaria, dovrete imparare anzitutto i concetti di lotto minilotto trading.

Il resto del mondo

Mentre il panorama del Regno Unito è relativamente leggero, gli operatori della finanza guarderanno con interesse alla riunione della Reserve Bank of Australia, che comunque dovrebbe mantenere i tassi di interesse invariati (mentre a maggio dovrebbe fare un taglio di 25 punti base). 
In Cina sono previste le pubblicazioni riguardo al settore manifatturiero e quello dei servizi, mentre in Giappone è in uscita una sfilza di indicatori economici, che vanno dalla produzione industriale, le vendite al dettaglio passando anche per la spesa domestica.

mercoledì 26 marzo 2025

Prezzi dei dolci Pasquali in crescita.... le feste saranno salate

Mancano poche settimane alle festività Pasquali, che si caratterizzano anche per i dolci tipici del periodo. Ma quest'anno il loro sapore sarà decisamente più salato, perché i prezzi saranno più elevati.

I rincari dei prezzi

Molte materie prime alimentari stanno vivendo rincari da diverso tempo, e questo si riflette sui prezzi dei dolci Pasquali. Questo riguardo in special modo i prodotti più gettonati del periodo, uova di cioccolata e colombe, ma anche le pietanze tradizionali delle varie Regioni. Niente sarà immune dalla nuova ondata di rincari.

Perché aumentano i prezzi

La crescita dei prezzi dei dolci Pasquali deriva anzitutto dalla crisi delle materie prime. Una tonnellata di cacao ha raggiunto il prezzo record di 12.000 dollari sul finire del 2024, ossia quattro volte in più del prezzo che aveva a marzo 2023. 
Anche il burro ha registrato feroci aumenti di prezzo, superiori al 80% su base annua. Aumenti più deboli, ma diffusi, interessano anche altri prodotti (basta pensare all'aumento dello zucchero).

Brutta sorpresa nell'uovo di Pasqua

Rispetto al passato, i prezzi più alti riguarderanno in modo importante soprattutto le uova di Pasqua, a causa del forte aumento delle quotazioni sul mercato del cacao. Che si tratti di uova di Pasqua al cioccolato al latte oppure quello fondente, il rincaro medio dovrebbe essere di circa il 30% rispetto all'anno scorso, secondo un'indagine condotta dal Codacons. 

Ma per alcuni prodotti di marca più nota l'aumento potrebbe addirittura giungere al 40% (in particolare facciamo riferimento a un noto marchio svizzero). Anche le uova di cioccolato di formato più piccolo, destinate prevalentemente ai bambini, subiranno un rincaro di circa l'8%. Ma per quei prodotti che sono legati in licenza a società sportive, cartoni animati, serie TV, l'aumento può arrivare a superare il 30% rispetto all'anno passato.

Volano i prezzi... per le colombe

Un altro tipico dolce quali delle festività pasquali sono le colombe, anche loro subiranno rincari non indifferenti. Ciò vale sia per quelle tradizionali che per quelle farcite. La crisi del burro, l'aumento dei prezzi delle uova comporteranno rincari dell'ordine del 21% rispetto all'anno scorso. Quelle farcite al cioccolato potrebbero segnare aumenti ben più pesanti, superiori anche al 30%.

giovedì 20 marzo 2025

Inflazione troppo alta, la BoJ non tocca il costo del denaro

L'approccio della Bank of Japan rispetto alla politica monetaria resta meno accomodante a causa di una inflazione persistente. Così l'istituto centrale nipponico, al termine della riunione che si è svolta mercoledì, ha deciso di lasciare tassi di interesse invariati allo 0,5%.

Le preoccupazioni riguardo l'inflazione

La decisione di politica monetaria che conferma l'attuale livello del costo del denaro è stata presa all'unanimità, e giunge dopo il terzo aumento del costo del denaro, determinato nella riunione di gennaio. Nel comunicato ufficiale di accompagnamento l'istituto centrale giapponese ha sottolineato soprattutto il livello ancora elevato dell'inflazione, che varia tra il 3% e il 3,5% su base annuale (fonte dati broker eToro). Inoltre anche le aspettative sui prezzi futuri sono aumentate moderatamente.

L'effetto Trump

Quello che preoccupa i policy maker giapponesi è il possibile impatto della guerra dei dazi innescata da Donald Trump, che potrebbe avere effetti importanti sul commercio internazionale e sull'inflazione stessa. Per questo motivo - si legge nello statement - è necessario "prestare grande attenzione agli sviluppi dei mercati finanziari e dei cambi e a loro impatto sull'attività economica e sui prezzi in Giappone".

Il quadro economico del Giappone

L'outlook economico dell'economia giapponese è abbastanza statico, con l'export e la produzione industriale che evidenziano un andamento piatto mentre crescono i profitti delle imprese, gli investimenti fissi delle aziende e i consumi privati, nonostante l'impatto degli aumenti dei prezzi e di altri fattori. 
Intanto l'ultimo report macro ha evidenziato anche che il saldo commerciale del Giappone ha registrato un surplus nel mese di febbraio, guidato soprattutto dalla crescita delle esportazioni.

La reazione del mercato

La decisione dell'Istituto centrale giapponese era ampiamente attesa dai mercati finanziari, e di conseguenza ha avuto un impatto marginale su questi ultimi. Sul mercato valutario il cambio dollaro-yen (USDJPY) è rimasto attorno a quota 150, con una leggera salita dopo la riunione della Federal Reserve americana avvenuta nella serata di mercoledì, ed un leggero recupero la parte della valuta giapponese nelle ore successive. Uno scenario perfetto per chi adotta una strategia breakout pullback trading.

Il mercato azionario nipponico invece ha chiuso a quota 37.700 punti la sessione di mercoledì sull'indice Nikkei 225. Oggi invece i mercati giapponesi sono chiusi per le vacanze dell'equinozio di primavera.

martedì 18 marzo 2025

Industria nautica, l'Italia continua a volare (e per questo spaventano i dazi)

Uno dei settori in cui l'Italia brilla all'interno del panorama globale è certamente quello della nautica. Anche gli ultimi dati resi noti da Confindustria lo confermano: l'industria nautica italiana continua a volare all'estero, tanto che nel 2024 è stato raggiunto il nuovo massimo storico di vendite.

Le vendite all'estero della nostra industria nautica

Se nel 2023 erano stati raggiunti 4 miliardi di euro di vendite all'estero, già a ottobre 2024 la cifra delle vendite era salita a 4,5 miliardi (dati Fondazione Edison). L'industria nautica italiana non ha eguali al mondo, visto che è il primo esportatore mondiale di unità da diporto.

Eppure il contesto degli ultimi trimestri non è stato positivo, perché la crisi economica ha ridotto la domanda, finendo per normalizzare una crescita che procedeva a ritmi sostenuti da parecchio tempo. Il calo è stato evidente soprattutto la parte che riguarda le barche fino ai 20-22 metri, che sconta l'incertezza in alcuni mercati e per alcune tipologie.

Brilla il segmento dei superyacht

Anche riguardo alle prospettive finora regnava un grande ottimismo. In particolare il segmento dei superyacht (oltre 24 metri) continua ad essere quello con il maggior numero di ordini. Ci sono 572 unità in costruzione su un totale di 1138. Il portafoglio ordini in questo segmento dell'industria nautica è cresciuto per il 34% delle aziende, mentre circa un terzo segnala invece una riduzione minima (inferiore al 5%). Un altro terzo infine segnala una riduzione compresa tra il 5 e il 10%.

Il fattore Trump

A sporcare il quadro tuttavia è ciò che si sta manifestando all’orizzonte dopo l'elezione di Donald Trump alla Casa Bianca. La battaglia dei dazi intrapresa dal presidente statunitense rischia di incidere notevolmente sull'industria nautica italiana. 

In primo luogo perché gli Stati Uniti restano il più importante mercato a livello globale dei cantieri italiani (le cui tipologie di imbarcazioni non sono sovrapponibili a quelle americane). Nel 2023 (ultimo dato disponibile) l’Italia ha esportato verso il continente americano 770 milioni di euro, quasi tutti negli Stati Uniti. 
In secondo luogo perché Invia in diretta genera problemi riguardo agli approvvigionamenti e ai loro costi.

martedì 11 marzo 2025

Mercato azionario, ancora vendite in Europa e negli USA

Altra giornata all'insegna delle vendite per le borse europee, in un clima cauto a causa dei dazi e delle preoccupazioni per l’economia. Trump ha annunciato l'aumento delle tariffe su acciaio e alluminio canadesi al 50%, in risposta alla decisione dell’Ontario di imporre una tassa sull’elettricità inviata negli Stati Uniti. Intanto Citigroup e Hsbc hanno declassato il mercato azionario Usa a “neutral”, puntando su Cina ed Europa.

Il bilancio del mercato azionario

A Piazza Affari l’indice Ftse Mib termina la sessione in ribasso dell’1,38% a 37.698,31 punti. Si tratta della terza seduta consecutiva in calo. Passi indietro anche sul FTSE Italia All-Share, che scivola a 39.910 punti.

Bilancio negativo anche per il Dax tedesco (-1,3%), il Cac40 francese (-1,3%) e l’Ibex35 spagnolo (-1,5%). Perde quota anche la Borsa di Londra, mentre l’indice Euro Stoxx 50 chiude in calo dell’1,5%.
Si muove in rosso anche Wall Street e in particolare scendono Ford, Gm e Stellantis, titoli di case automobilistiche particolarmente esposte ai dazi.

I singoli titoli di Milano

Sul listino principale del mercato azionario italiano, sono pochi i titoli che si sono mossi in rialzo. Corre Leonardo, +1,74%, avanzano le utilities come A2A, che segna un incremento dell'1,22% e rimbalza Prysmian, +0,95% grazie alla promozione a buy da parte di Ubs.

Rosso profondo per Stellantis (-5,2%, con una candela inverted hammer trading) che risulta particolarmente esposta in Canada, appena colpita dai dazi. Scende Campari (-4,1%), male anche Recordati (-3,3%). Giornata difficile anche per le banche (la peggiore è Mps -3,02%).
Fuori dal paniere principale si segnala il rally di EPH (+30,77) grazie al via libera del cda all’aumento di capitale fino a 1,6 milioni.

Gli altri mercati

Sul fronte valutario, il cambio euro/dollaro sale a 1,092 mentre i segnali opzioni binarie gratis puntano soprattutto sull'euro. Fra le criptovalute, il Bitcoin ritorna a 81.500 dollari.
Tra le commodities principali, salgono i prezzi del greggio con il Brent che tratta oltre i 70 dollari al barile (+1,14%), mentre il Wti vede un prezzo di 66,67 dollari (+1,11%). L'oro si apprezza a 2.915 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario si riduce di poco lo spread, che si porta a +107 punti base, con un lieve calo di 2 punti base. Il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,95%.

lunedì 10 marzo 2025

Turismo, i viaggiatori vengono mossi soprattutto da cibo e vino

A Berlino si svolge la manifestazione ITB, che l'evento globale più importante legato al turismo. In occasione dell'inaugurazione dello stand italiano a questa fiera, sono stati evidenziati alcuni aspetti caratteristici che delineano l'interesse dei viaggiatori nei confronti del nostro paese.

Aspetti chiave del turismo in Italia

Anzitutto i numeri sono confortanti. Il turismo in Italia è un settore ancora in crescita, con il numero dei viaggiatori che nel 2024 è aumentato. 

Tra gli stranieri che preferiscono il nostro paese ci sono soprattutto i tedeschi, la cui quota complessiva è stata del 14,8%, seguiti dai francesi (13,2%) e dai britannici (7,5%). Subito giù dal podio troviamo i cittadini statunitensi (5%).

Cosa attira gli stranieri

È interessante sottolineare che le motivazioni che spingono gli stranieri a scegliere l'Italia offrono qualche sorpresa. Se i due motivi principali sono l'arte e la cultura del nostro Paese, una quota sempre maggiore di viaggiatori stranieri dà importanza al fattore enogastronomico

Nell'ultimo anno infatti questa motivazione ha vissuto un incremento del 176% rispetto al passato, quando invece era una ragione di nicchia. In termini di volumi, poco più di un milione di visitatori stranieri ha scelto di scoprire la bontà e la genuinità della nostra enogastronomia (con 1,8 milioni di pernottamenti). Grazie al turismo internazionale, il nostro comparto enogastronomico ha ottenuto 363 milioni di euro dell'ultimo anno. Aspetto ancora più positivo, si tratta di un fattore che spinge anche alla conoscenza non delle mete turistiche tradizionali, ma delle aree interne al Paese.

Export e turismo

Tutto questo serve anche a sottolineare quanto sia importante il legame tra l'export enogastronomico e il turismo. Esiste infatti una correlazione diretta anche abbastanza evidente. Quando i nostri prodotti tipici vengono venduti all'estero, permettono di esportare il made in Italy e rappresentano un biglietto da visita importante per il nostro paese, attirando ogni anno nuovi turisti. 

L'export agroalimentare italiano ha come principali mercati di sbocco la Germania, gli Stati Uniti, la Francia e il Regno Unito, ossia quei paesi dai quali giunge la maggior parte dei turisti mossi da interesse enogastronomico verso l'Italia. Ecco perché i dazi USA voluti da Trump potrebbero rappresentare un danno enorme non solo in via diretta, ma anche in modo indiretto perché colpirebbero il turismo.

martedì 4 marzo 2025

Tariffe commerciali, la battaglia USA-UE potrebbe far volare l'argento

Le escalation di tensione sul fronte commerciale sembra appena cominciata. Malgrado ogni tanto qualcuno provi a mandare dei segnali distensivi, basta poco per riaccendere la miccia e far temere che una battaglia a colpi di tariffe stia davvero per cominciare.

La dialettica USA-Ue sulle tariffe

Dopo un annuncio di Trump sull'intenzione di colpire le merci in arrivo dall'Europa con tariffe fino al 25% (che interesserebbero anche auto, settore chimico e chip), dall'Unione Europea è arrivata una contro-minaccia da parte del presidente francese Macron. L'Unione Europea non intende rimanere ferma e subire i dazi statunitensi senza reagire, ma non si intende proteggersi con contromisure strategiche. 

Ciò significa che, se davvero gli Stati Uniti introdurranno tariffe del 25% contro l'Europa, probabilmente ci sarà una risposta analoga che colpirà acciaio ed alluminio per lo stesso ammontare. Tutto questo potrebbe avere conseguenze importanti sul mercato delle materie prime, e in special modo potrebbe avere effetti dirompenti sul prezzo dell'argento.

Le conseguenze per l'argento

Secondo Bloomberg Intelligence, il ruolo dell'argento è così cruciale in alcuni settori dell'economia, visto il suo larghissimo impiego industriale, che la richiesta aumenterà così tanto da imprimere al prezzo un forte slancio. I segnali di questo scenario peraltro già si sarebbero, dal momento che il prezzo dell'argento è cresciuto dell'8% da gennaio a oggi, superando i 33 dollari per oncia (fonte dati Pocket Option nuovo link). Ma secondo Bloomberg Intelligence la crescita del silver metal potrebbe addirittura superare quello dell'oro in futuro.

NB. Chi intende negoziare le materie prime può sfruttare anche le regole di Gann trading Forex.

Turbolenze sul mercato

In generale, una battaglia a suon di tariffe è destinata a scatenare un vero shock per il mercato delle materie prime, soprattutto i metalli. La concorrenza che c'è su questo settore diventerebbe sempre più feroce, creando un danno che potrebbe essere importante anche per gli stessi Stati Uniti.