Le misure di
lockdown decise dai governi per combattere l'epidemia di coronavirus, hanno provocato a marzo una
forte contrazione del commercio con l'estero. Sia l'Italia che i nostri partner hanno infatti chiuso le frontiere, provocando un
forte calo delle vendite.
I dati sul commercio con l'estero
E' quanto emerge dal
quadro sul commercio con l'estero fornito da ISTAT. L'Ufficio di statistica stima una forte
riduzione congiunturale durante il mese di marzo, pari a
-16,8%, sia delle esportazioni sia delle importazioni. Questo riguarda soprattutto l'export di macchinari, autoveicoli e articoli in pelle. Al tempo stesso il calo di acquisti di autoveicoli, metalli, petrolio e gas naturale hanno innescato un calo dell'import.
Contrazione mensile a marzo
Per quanto riguarda il
commercio con l'estero in uscita (export), la forte contrazione mensile si è avvertita sia verso i mercati extra UE (-18,5%) sia verso l'area UE (-15,2%). Anche per le
importazioni i dati di marzo sono pesanti. Diminuiscono drasticamente (-18,1%) da entrambi i mercati, in misura più marcata da quelli extra UE (-21,7%) rispetto all'area UE (-15,5%).
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Trimestre e variazione annua
Nel primo trimestre 2020, rispetto al precedente, si rileva una
diminuzione del 4,1% per le esportazioni e del 5,1% per le importazioni. Se invece consideriamo la
variazione annua, l'export è sceso del 13,5%. Così come è accaduto negli altri ambiti, anche in questo caso la diminuzione si è registrata in entrambe le componenti: vendite verso l'area extra UE (-14,7%) e verso l'area UE (-12,2%).
Calo geografico del nostro export
A livello geografico, i paesi rispetto ai quali il commercio estero in uscita si è ridotto di più su base annua sono
Francia (-18,3%), Regno Unito (-24,3%), Spagna (-19,8%), Svizzera (-18,9%), Germania (-7,2%) e paesi OPEC (-24,3%). Secondo le previsioni di ISTAT, il
saldo commerciale dovrebbe crescere a marzo di 1.106 milioni di euro (da +4,5 milioni a +5,6). Il bilancio al netto dei prodotti energetici è invece maggiore: +7,6 milioni.
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