Il nuovo modo di spendere in consumi
A spingere verso questo nuovo comportamento è anzitutto la deflazione, ovvero la riduzione del prezzo. Con un budget sostanzialmente invariato, l'inflazione negativa si è tradotta in un punto percentuale di reddito in più. E quindi in una capacità di spesa extra rispetto al passato.Secondo l’ultimo "Outlook largo consumo" realizzato da IRI, le famiglia quindi tornano a spendere qualcosa in più a tavola, dopo anni di ristrettezze. Nel 2014 si comperavano molti più prodotti low cost, mentre oggi la famiglia spende in cibo a chilometro zero, Igp e Dop, bio e salutistici. L’effetto upgrade del carrello della spesa per la filiera vale quasi 500 milioni, visto che il bonus per le famiglie si orienta verso scelte di prodotti a prezzo superiore.
Va anche precisato, però, che la famiglia tipo continua a fare la spesa più o meno come sempre. Ovvero si limita all'acquisto dello stretto necessario, seguendo sempre meno le sirene delle promozioni che hanno perso un po' di efficacia. Il carrello si riempie soprattutto nel reparto alimentare, con l’ortofrutta e il fresco, i soli comparti che vedono un aumento dei volumi a prezzi costanti e del valore.
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