Anche se l'operatore tradizionale è ancora ben presente e attivo sui mercati finanziari (ma magari non guarda più conto economico e stato patrimoniale), cresce sempre di più il peso della tecnologia.
Le posizioni aperte sul mercato sono sempre meno frutto di analisi, e sempre più figlie di algoritmi automatizzati. Quelli che "leggono" i dati e le correlazioni.
Secondo AiteGroup i robot-trader gestiscono addirittura il 66% delle negoziazioni mondiali sui listini azionari. E' grave? C'è chi dice no, visto che i bilanci si riflettono nei prezzi, e quindi usare solo questi ultimi equivale comunque a usare anche i primi. Ma in realtà questo è vero solo in parte. E soprattutto, anziché essere il fondamentale a guidare il mercato, avviene che è l'algoritmo a guidarlo.
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