L'istituto centrale ha inoltre iniettato 50 miliardi di yuan (7 miliardi di dollari) nel sistema bancario cinese, interrompendo una striscia di 29 giorni senza interventi in tale direzione. All'inizio di questo mese, la banca centrale aveva ridotto il coefficiente di riserva per le banche qualificate con effetto dal 16 marzo, liberando 550 miliardi di CNY nel sistema finanziario.
La Bank of China e la crisi finanziaria
Lo mossa di oggi della Bank of China è stata giustificata con lo scopo di mantenere una liquidità “ragionevole e adeguata”. Quello che sembra è che la Cina voglia scongiurare il rischio (ancora lontano) di una crisi finanziaria, perché anche se il mercato interbancario cinese è sempre stato piuttosto isolato dal sistema finanziario globale, tuttavia rimane impossibile isolarlo completamente dalla volatilità che c'è attualmente sul mercato finanziario globale. A causa del blocco delle attività in molte città cinesi, sta aumentando la quota di crediti al consumo "scaduti". Così, per evitare una crisi finanziaria, la PBoC è quindi intervenuta tagliando preventivamente il tasso, e potrebbe farlo ancora in futuro.Le conseguenze sui mercati
Direttamente, il taglio dei tassi da parte della Bank of China dovrebbe avere un impatto limitato sul tasso di cambio USD / CNY, che è tornato oltre la soglia psicologica di 7,00 come si vede sui migliori siti Forex trading gratis. Ma le preoccupazioni sottostanti che guidano il taglio (cioè la crisi finanziaria), potrebbero far salire il dollaro a causa della fuga verso la sicurezza, e quindi lo yuan più debole. Intanto sui mercati azionari, Shanghai perde lo 0,89% e Shenzhen l'1,79%.Consiglio: quando si vuole fare un investimento sulle valute, non è necessario andare a cercare i broker con trading con bonus senza deposito forex.
Ricordiamo che appena venerdì scorso la Bank of China aveva detto che l'impatto dell'epidemia sull'economia cinese è "controllabile", ribadendo che l'economia cinese rimane resiliente.


Anche grazie alla spinta degli incentivi della Fed (che ha armato un bazooka anti-coronavirus con quantitative easing senza limiti), Cina e Corea del Sud marciano al rialzo, ignorando l'ennesimo scivolone di Wall Street. Brillanti le borse cinesi, con Shanghai che recupera il 2% e Shenzhen l'1,65%. Hong Kong +3,5%. Vola la Borsa della Corea del Sud: +6,5%. L’export segna un rialzo del 10% nei primi venti giorni di marzo. Avanza anche Taiwan che conclude con un +4,45%.






Il conflitto in Siria ha provocato gravi danni all’industria e all’agricoltura, azzerando inoltre le entrate che derivavano dal turismo. Sempre a causa del conflitto, si è ridotta anche la produzione ed esportazione di petrolio, con la conseguenza che negli ultimi anni gli afflussi di dollari sono diminuiti notevolmente, facendo svalutare la Lira (protagonista di un