Quanto costano le voci della manovra economica
Il conto arriva a tanto considerando solo le misure annunciate finora da Lega e M5S nella manovra economica. Per il reddito di cittadinanza ci vorranno 10 miliardi, per mandare in soffitta la riforma Fornero ne occorreranno alti 7-8, ne servono altri 3-4 per il decreto fiscale e 1,5 miliardi per i risparmiatori truffati dalle banche. Il carico maggiore arriva però dalla sterilizzazione dell'Iva: 12,4 miliardi. Senza dimenticarsi anche dei 3,6 miliardi di spese indifferibili. Ecco che il conto schizza voce dopo voce verso l'altro, fino ad arrivare a circa 40 miliardi. Metà di questi saranno finanziati in deficit.Nel conto peraltro non si può inserire con una misura precisa la voce interessi, che resta l'incognita della maggiore. Infatti a seconda della lievitazione dello spread potrebbe arrivare anche sui 9 miliardi (ipotizzando che il differenziale Btp Bund arrivi in area 300 punti). Dopo l'annuncio dell'intesa, lo spread ha fatto un balzo di oltre 30 punti arrivando a 280 punti, prima di scendere un pochino. Il tasso sul decennale torna, dopo alcuni mesi, sopra il 3% al 3,13%. La Borsa dal canto suo è scivolata in modo pesante bruciando circa 22 miliardi di capitalizzazione. A finire sotto tiro sono in particolare i bancari con perdite comprese tra il 9,43% di Banco Bpm e il 6,73% di Unicredit.
Gli attriti con la UE
Lo sforamento del deficit ci sarà, quindi, anche se non si arriverà alla soglia del 3% tanto temuta dai mercati. Soli il 2,4% per il prossimo triennio (contro l'1,6% previsto). Resta il fatto che il rapporto con la UE non sarà certo rose e fiori. Il ministro dell'economia Tria, dopo un lunghissimo braccio di ferro con il premier pentastellato Di Maio, dovrà andare a Bruxelles a spiegare questi numeri alla Ue lunedì all'Eurogruppo. Peraltro la Commissione europea ha già sottolineato, attraverso Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici, che l'Italia così non rispetta le regole. Insomma la Legge di Bilancio del 2019 non ha ancora visto la luce, ma già si parla di una possibile bocciatura da parte della Commissione europea.




Il colosso dell'e-commerce cinese a gennaio 2017, per bocca del suo fondatore Jack Ma, aveva annunciato la grande notizia proprio in un incontro col presidente americano Donald Trump. Proprio il tycoon (che allora non si era ancora insediato alla Casa Bianca) aveva dichiarato con entusiasmo: "Io e Jack faremo grandi cose". Evidentemente non sarà così, anche se va pure precisato che l'audace progetto di creare un milione di posti di lavoro era stato accolto già all'epoca con scetticismo dagli analisti, secondo cui la mossa era più di pubblicità che di sostanza.






