I dati della Cgia sui crediti in sofferenza
Su questo volume totale di sofferenze, la parte più cospicua riguarda il comparto delle costruzioni (43,1 miliardi) mentre le attività immobiliari (ovvero compravendita, affitto e gestione di immobili e intermediazione immobiliare) sono a quota 21,7 miliardi di euro.Questi numeri testimoniano le difficoltà della filiera immobiliare nel restituire i prestiti agli istituti di credito. Basti pensare che l'intero settore manifatturiero ne genera 35,1 miliardi (22,4% del totale delle sofferenze), mentre il commercio si ferma a 26,8 miliardi (17,1%).
Peraltro la tendenza di questo fenomeno è in crescita, visto che da luglio 2011 a luglio 2016 si "contano" 42,7 miliardi di euro di sofferenze in più per questo comparto, per un incremento che addirittura arriva al 192,7%. Per completezza, va anche detto che nello stesso periodo il settore manifatturiero ha avuto un incremento di sofferenze del 57,5%, mentre il commercio registra un +96,2%. Tra i settori economici che sono più virtuosi, ovvero generano meno sofferenze, ci sono le utilities energetiche (2,3 per cento), le attività professionali (8,5), i trasporti (9,7) e le utilities dei rifiuti/risorse idriche (9,8).
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