C'è un'Europa che corre. Si tratta dell'Europa dell'est, quella di Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e Romania. Adesso guardano con sospetto quello che succede nella parte occidentale, che poi è quella che dà le maggiori incertezze all'euro. Per loro avere dei partner commerciali come Germania e Italia resta fondamentale per sostenere i loro ritmi di crescita.
Ritmi che sono davvero sostenuti.
Già perché le loro economie avanzano a un ritmo doppio della media dell'EuroZona. Allo stesso tempo il tasso di disoccupazione ha raggiunto i minimi storici.
Ognuno di questi paesi ha seguito una ricetta diversa. In linea di massima però sono due i fattori che le hanno spinte. L'utilizzo di Fondi Europei e una domanda interna sostenuta.
La Polonia ad esempio, ha ricevuto finora 67 miliardi di euro dalla UE, e fino al 2020 diventeranno circa 114. Ma conta più che altro come sono stati impiegati quei fondi. Discorso che vale anche per gli altri paesi dell'Est.
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