Spira un'aria pesante sulle
Borse europee. In avvio di settimana le performance sulle piazze Europee non è affatto positiva, sulla scia delle performance di
Wall Street e Tokyo in chiusura di weekend.
Scivolano le Borse
La turbolenza è stata scatenata dalle
parole del numero uno della Fed di Boston, Rosengren, che ha riacceso la possibilità che ci sia una stretta monetaria negli USA. L'evenienza che possa accadere già a settembre ha messo in allerta gli investitori, e così oggi tutti i principali indici azionari mostrano una flessione di circa due punti percentuali.
Piazza Affari, ad esempio, vede il FTSE MIB sotto quota 17mila punti. Nessuna Blue Chip mette a segno una performance positiva.
Le peggiori performance si registrano su MPS che scivola in fondo al principale listino. E' sempre sotto pressione il titolo bancari, visto che siamo nella settimana decisiva per il cambio della guardia alla guida dell'istituto. In pole position c'è sempre Marco Morelli.
Netto calo anche per UBI Banca -3,06%. Lettera su Telecom Italia, che registra un importante calo del 2,86%. In apnea Unipol, che arretra del 3,19%. Tonfo di Unicredit, che mostra una caduta del 2,74%.
Il dollaro corregge
Dal punto di vista dei
mercati valutari, il possibile
rialzo dei tassi Usa penalizza il biglietto verde, che scende nei confronti di tutte le altre major. Senza scosse gli scambi sulla sterlina nella settimana che porterà al meeting della Bank of England.
Petrolio in calo
Come ormai siamo abituati a vedere, il
Petrolio comincia in calo la sua settimana. Il Brent scende verso 47 dollari al barile, mentre il Wti ottobre cede il 2% a 44,96 dollari al barile.
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