L'Italia è stata sempre una nazione a forte vocazione imprenditoriale, e adesso ci sono alcuni numeri che confermano questa rinnovata tendenza. Durante questo millennio infatti in Italia il numero di imprese è cresciuto del 16%.
Alcuni dati sulle imprese
Questi dati sono il frutto di una ricerca condotta da Verum Partners, un gruppo che offre consulenze e servizi alle PMI e alle startup. In questi ultimi 25 anni si è passati da circa 3,7 milioni di imprenditori che c'erano nel 2001 ai quasi cinque milioni di quest'anno. La media è di 21 imprenditori ogni mille lavoratori, in crescita rispetto ai 19 di inizio secolo. Questo numero colloca così l'Italia in cima all'Europa per tasso di imprenditorialità.
Voglia di fare nonostante gli ostacoli
La vocazione a fare impresa da parte dei cittadini italiani purtroppo si scontra quotidianamente con grandi difficoltà, che si manifestano già in fase embrionale, per via dei permessi e delle autorizzazioni che sono richieste alle imprese per riuscire a sorgere.
Il nostro ecosistema fatica a sostenere lo spirito imprenditoriale del Paese, lo dimostra il fatto che l'Italia è soltanto al 58esimo posto mondiale nella classifica "Doing Business", che misura la facilità di avviare una propria attività. Siamo tra i peggiori al mondo.
Essere imprenditore comporta sacrifici
Fare impresa in Italia comporta enormi sacrifici, anzitutto in termini di tempo. La ricerca evidenzia infatti che la media di ore di lavoro dell'imprenditore italiano è di 41 a settimana, ossia circa 5 ore in più rispetto a quella dei suoi lavoratori. Inoltre moltissimi imprenditori non riescono a concedersi più di una settimana all'anno di vacanza (ma non rinunciano quasi mai al pranzo, che viene visto come un'occasione per sviluppare contatti di affari).
Indietro nelle imprese innovative
Un dato che non fa piacere riguarda le startup innovative. Siamo decisamente indietro rispetto ai principali paesi europei. Da noi ce ne sono 234 ogni milione di abitanti, mentre la Gran Bretagna arriva a 406 e la Germania 386. Per non parlare poi dell'Estonia, dove addirittura il numero arriva a 865.