giovedì 9 gennaio 2025

Tassi di interesse, la FED vuole prendersi una pausa

Nella serata di mercoledì sono stati pubblicati i verbali dell'ultima riunione di politica monetaria della Federal Reserve (17-18 dicembre), in cui la banca statunitense decise di tagliare i tassi di interesse di 25 punti base, portandoli nella forbice compresa tra 4.25%-4.5%.
Da essi emerge l'intenzione di procedere con cautela sui futuri tagli, a causa dei rischi al rialzo per inflazione per via delle nuove politiche su commercio e immigrazione promesse da Trump.

La view del FOMC sui tassi di interesse

I membri del FOMC, il comitato che regola la politica monetaria della Fed, ritengono che sia giusto "rallentare il ritmo dell'allentamento della politica monetaria". Dopo i tagli dei tassi di interesse per un totale di 100 punti base, adesso il costo del denaro è "significativamente più vicino al suo valore neutrale".

Ma a indurre maggiore cautela sono soprattutto i futuri scenari economici degli USA, visto il cambio di rotta che si preannuncia con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.

NB. Quando ci sono eventi così importanti, possono cambiare rapidamente i segnali forex in tempo reale.

I timori sull'inflazione

In special modo, i membri della banca centrale USA temono che l'inflazione possa riprendere a salire, a causa dei cambiamenti nella politica commerciale e di immigrazione (anche se non viene mia nominato Trump, è chiaro il riferimento alle politiche che ha annunciato).

Altri fattori di rischio per l'inflazione sono le possibili interruzioni nelle catene di fornitura globali dovute a sviluppi geopolitici, un allentamento delle condizioni finanziarie più ampio del previsto, una spesa delle famiglie più forte del previsto e aumenti più persistenti dei prezzi degli alloggi.

Il dollaro resta forte

Sul mercato valutario, questo approccio della FED ha consentito al dollaro di rimanere forte. Il Dollar Index è stabile intorno a 109, e alcuni indicatori per scalping forex si sono attivati al rialzo. Dalla fine di settembre a oggi, il biglietto verde ha guadagnato circa il 10% (metà dei guadagni dopo la rielezione di Trump).
Gli investitori sono ora concentrati sul rapporto sul lavoro di dicembre in uscita venerdì, per ulteriori indicazioni sullo stato dell’economia a stelle e strisce.

martedì 7 gennaio 2025

Insolvenze, dato preoccupante in arrivo dagli Stati Uniti

Ci sono alcuni dati riguardanti lo stato di salute dell'economia statunitense che passano in sordina, ma che evidenziano dei preoccupanti scricchiolii dell'economia più grande al mondo. In particolare, quelli sulle insolvenze relative alle carte di credito meritano attenzione.

I numeri riguardo alle insolvenze

Secondo un report pubblicato a fine anno dal Financial Times, le insolvenze su prestiti contratti con carta di credito hanno toccato negli Stati Uniti un livello che non si vedeva dalla crisi finanziaria del 2008

Nei primi nove mesi dello scorso anno, gli istituti di credito a stelle e strisce hanno cancellato ben 46 miliardi di dollari di prestiti. Lo hanno fatto perché c'era un ritardo così grave nei pagamenti da rendere improbabile la loro riscossione.

La cosa ancora più preoccupante è che questa cifra è superiore del 50% rispetto allo stesso periodo del 2023. Tutto questo significa che le famiglie, soprattutto quelle a basso reddito, se la passano molto male perché fiaccate da anni di alta infezione.

La crisi dopo la pandemia

Nel momento in cui è finita la crisi pandemica, i consumatori statunitensi hanno avuto grande liquidità e sono stati invogliati a spenderla. Il terreno è diventato fertilissimo per gli emittenti di carte di credito, che hanno potuto sottoscrivere contratti con soggetti che parevano debitori abbastanza affidabili, visto che loro conti bancari erano pieni di liquidità. I saldi delle carte di credito sono cresciuti, arrivando spingere i debiti con le carte di credito oltre 1 miliardo a metà del 2023.

Inflazione e tassi di interesse

Ma poi c'è stata l'esplosione dell'inflazione ed il conseguente aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, a partire dal marzo 2022. L'incremento dei saldi delle carte e dei tassi di interesse ha lentamente strozzato le finanze di molti debitori

Quando i soldi sui conti sono finiti, ha cominciato a crescere il numero dei mutuatari che lotta per ripagare i debiti contratti tramite carta di credito. Nonostante all'orizzonte ci siano ulteriori tagli dei tassi di interesse da parte della Fed, le difficoltà di questi debitori continueranno ancora nel 2025, rendendo la situazione assai delicata.