Il futuro difficile dell'EuroZona
Difficilmente - secondo il premio Nobel - tra dieci anni l’Eurozona sarà composta ancora da 19 membri. Oltre all'Italia, anche Grecia e Portogallo potrebbero uscire dall’euro.«La disoccupazione è in aumento, la produzione industriale ristagna e sono sempre di più quelli che lamentano dell’euro. Tutti sembrano sapere quali riforme bisognerebbe fare, ma sono difficili da realizzare. L’errore più grande è stato lanciare l’euro senza avere le infrastrutture politiche ed economiche capaci di gestirlo. È stato un errore strutturale. Gli altri sono stati consequenziali».
Secondo Stiglitz la colpa principale del mancato funzionamento della UE è della Germania. Il paese teutonico infatti si sarebbe intestardito nel portare avanti ricette di austerità fiscale e contraria al completamento dell’Unione bancaria, ovvero all’istituzione della garanzia unica sui depositi. «Credo sia difficile fare le riforme quando il popolo soffre. La Germania invece crede che il tempo migliore per fare le riforme sia proprio quando c’è crisi. Ma io penso che le riforme fatte con la pistola puntata alla testa vengono partorite male».
Tornando all'Italia, Stiglitz dice: «La mia opinione è che al prossimo Referendum costituzionale vincerà il No, che il premier Renzi potrebbe dimettersi e che i partiti che vinceranno il referendum diventeranno più forti. Accelerando così la frattura con l’Unione europea e l’avversione verso l’euro».
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