In base a quanto emerso dalla riunione di Algeri la produzione del Cartello dovrebbe passare dagli attuali 33,24 milioni di barili al giorno a 32,5 milioni di barili.
La quota 50 per il petrolio
L'improvvisa intesa ha comunque ottenuto l'immediato effetto di dare una spinta alla quotazione del greggio. A New York è tornato poco sotto 50 dollari al barile dopo aver superato questa quota, mentre il Brent era arrivato in orbita 52 dollari al barile. Molti di quelli che fanno trading binario (qui trovate un confronto tra i broker, se cercate il miglior sito opzioni binarie) hanno visto comunque un andamento altalenante, il che spesso è una buona opportunità di guadagno (per chi ci sa fare, è ovvio).Questo dimostra come è complicato fare trading in modo efficace, e spiega perché molti investitori alle prime armi preferiscono sfruttare i conti bonus senza deposito quando passano dal trading virtuale a quello reale.
Quel che riserva il futuro del mercato del petrolio però è una grande incognita. Secondo un’analisi condotta dall’agenzia specializzata “Bloomberg”, proprio l'Arabia Saudita, che tanto ha spinto per raggiungere un'intesa, rischia di ottenerne più danni che benefici.
«L'accordo sulla produzione dell'Opec, è risaputo che avrebbe richiesto sacrifici all'Arabia Saudita, e se Nigeria e Libia dovessero tornare ai loro abituali livelli di produzione, allora Riad dovrebbe tagliarla di un altro milione di barili».
Inoltre viene messo in evidenza come ad oggi l'accordo Opec abbia solo valore consultivo, perché una decisione concreta vera e propria verrà presa al vertice di Vienna del prossimo 30 novembre.
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